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I giochi offrono piacevoli occasioni aggregative e di svago per grandi e piccini; per i più piccoli, rappresentano un ottimo stimolo a sostegno dello sviluppo sociale, emotivo, relazionale e comportamentale; attraverso  l’esperienza ludica condivisa e strutturata, insegnano il rispetto dei turni e delle regole, la cooperazione, la tolleranza alla frustrazione, la gestione delle emozioni. Questi sono forse i più evidenti benefici del gioco collettivo. Crescenti ricerche confermano però anche importanti effetti sullo sviluppo cognitivo globale dei bambini, migliorandone il pensiero critico, molte funzioni specifiche e accrescendone le potenzialità. Abbiamo dunque nel gioco un potente mezzo di stimolazione cognitiva, ma dobbiamo saperlo scegliere e proporre in modo consapevole e flessibile, per insegnare abilità in un contesto naturale, divertente e accattivante.

Narrare i processi stimola la metacognizione.

Per rendere i giochi dei veri alleati per la crescita e lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino, il nostro ruolo è importante, deve essere attivo e va oltre alla semplice partecipazione alle regole e alle procedure. Ad esempio, narrare in modo esplicito le nostre mosse, i passaggi, le strategie  (“svolto a destra così arrivo prima alla casella verde e prendo più punti..”), così come verbalizzare gli ostacoli e le soluzioni trovate, è un modo per rendere  “visibili” processi di pensiero che non sono scontati per i nostri piccoli; è un contributo importante per aiutarli a strutturare ciò che i professionisti chiamano competenza “metacognitiva”, cioè la consapevolezza dei processi mentali messi in atto e la capacità di utilizzarli in modo volontario, in base agli scopi da raggiungere.

Mediare anziché aiutare.

Impariamo, nel gioco, a dare tempo, ad osservare cosa il bambino fa o come pensa. Impariamo ad aspettare dando fiducia, rassicurando, senza intervenire subito in modo direttivo e risolutivo. Con un piccolo input, una giusta domanda, indirizziamo il bambino a trovare autonomamente e gradualmente la procedura da attuare, senza sostituirci mostrando subito la soluzione. Con questo agire siamo veicoli potenti di stimoli che giovano alla crescita di abilità come attenzione e pianificazione, flessibilità di pensiero, memoria, problem solving, espressione linguistica, regolazione emotiva.

Giochi come training.

Oggi molti dei classici giochi da tavolo sono stati studiati a livello sperimentale dimostrando un’efficacia clinica su tratti caratteristici dei bambini con alcune difficoltà, come il Disturbo dell’ Attenzione con Iperattività (ADHD), attraverso l’attivazione di meccanismi neurofisiologici. Con tecniche elettrofisiologiche e di neuroimaging si è evidenziato come impegnarsi in alcuni tipi di giochi da tavolo (ad es. il gioco Go) riesca ad aumentare funzioni cerebrali prefrontali poco attivate. I “board games” si stanno mostrando significativamente in grado di migliorare l’attenzione e le funzioni esecutive (es. la capacità di autoregolare la propria impulsività, la capacità di pianificare in anticipo sequenze di passaggi),  il ragionamento logico astratto, i processi di “decision making”, tanto da poter essere sfruttati nei training anche dai professionisti.

Altrettanto potenti anche i giochi di costruzione e incastro, come i famosissimi mattoncini LEGO, uno dei giochi più utilizzati da bambini e genitori. Giocare a costruire o riprodurre modelli accresce  abilità visuopercettive e spaziali come riuscire a percepire gli elementi geometrici e le forme che costituiscono una scena globale, individuare le relazioni spaziali tra le parti, visualizzare realtà in tre dimensioni e confrontarli con modelli bidimensionali, manipolare immagini nella mente con operazioni di rotazione mentale etc. Manipoare pezzettini di diverse dimensioni affina la motricità fine, la coordinazione tra occhio e mano; insegna concetti geometrici, attiva le abilità di pianificazione e le competenze costruttive, stimola il pensiero insegnando a formulare ipotesi e idee progettuali. Inoltre il gioco con i LEGO può insegnare concetti numerico-matematici in un contesto motivante e concreto: i blocchi di diverse forme, dimensioni e numero di incastri devono essere contati, misurati, confrontati per realizzare le costruzioni. In questo modo essi diventano uno strumento accattivante per insegnare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, frazioni e persino concetti algebrici con elementi già familiari e con cui  i piccoli si divertono! Ti serve un blocco  da 2x4? I bambini imparano velocemente che una coppia di blocchi 2x2 può fare al caso loro! Una vera lezione di matematica “real-life”!

 

  • Chen X. et al. A functional MRI study of high-level cognition. II. The game of GO. Brain Res Cogn Brain Res 2003;16:32-37
  • Kim H. et al. Baduk (the Game of Go) Improved Cognitive Function and Brain Activity in Children with Attention Deficit Hyperactivity Disorder. Psychiatry Investigation 2014;11(2):143-151.
  • https://www.bricks4kidz.com/blog/4-ways-building-toys-can-grow-your-childs-mind/
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